Le “dee bendate”, primi piani di donne realizzate con una tecnica che richiama l’iperrealismo americano, sono al centro della ricerca di Severino Del Bono che introduce una precisa rappresentazione del tema del ritratto, attraverso una pittura che si colloca nell’universo pop, per soggetto e stile.
Le donne si presentano davanti all’artista che le “usa” per poi restituirle manipolate, attraverso l’inserimento di un’iconografia pop, di oggetti sempre diversi che ne nascondono lo sguardo.
Le sue modelle ridono e gridano, sogghignano e si commuovono dietro a una maschera dal sapore di feticcio surrealista. Le sue opere sono alla ricerca di un equilibrio, ad iniziare da un bilanciamento di moduli e segni articolati nella composizione visiva. Il fondo piatto, che ricorda un set fotografico, pubblicitario, conferma uno stile che riconduce alla pittura americana più contemporanea. Le opere dell’artista ci presentano una gamma di umanità nascosta dietro a tracce di un vocabolario pop, che svela un più profondo isolamento identitario.
“L’assenza degli occhi trasforma queste donne in icone umane di insolita sensualità, sexy senza mai essere volgari.La ritrattistica di Del Bono è pop per la sua capacità di rendere le persone che ritrae specie di oggetti di un desiderio universale. Non quello erotico, della donna-oggetto, ma quello più urgente di vedere, di essere guardati e di guardare”.
(Luca Beatrice, “Oltre lo sguardo”, testo in catalogo)